Analisi di "Esiste un creatore che si interessa a noi?"

Premessa

Un bel giorno, mentre stavo andandomene in centro (a piedi, come al solito), vengo fermato da due donne che si presentano come Testimoni di Geova. Siccome non avevo nulla di meglio da fare, ci mettiamo a discutere di teologia, interpretazione dei testi sacri, biologia, archeologia, astrofisica, e altre simili discipline "leggere" :-)

Ora, io non sono certo un esperto in nessuna di queste discipline, diciamo che al massimo posso definirmi un "profano infarinato", ma le due signore mi sono sembrate piuttosto spaesate; la cosa che mi ha fatto più sorridere è stata che non sapevano dell'esistenza di alcuni passaggi della Bibbia!

Alla fine, mi chiedono se possono ri-incontrarmi per regalarmi un libretto; per curiosità, dico loro di lasciarmelo nella cassetta delle lettere. Il giorno dopo mi ritrovo in cassetta due libretti "di divulgazione" e un'edizione dei Nuovo Testamento e dei Salmi.

La recensione / analisi

In questo articolo analizzo uno dei due libretti (l'altro sarà analizzato più avanti, quando mi viene voglia), quello intitolato “Esiste un creatore che si interessa a noi?".

Il testo è la traduzione italiana (a cura della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova) di “Is there a Creator who cares about you?”, scritto nel 1998 dalla Watchtower bible and tract society of Pennsylvania (ovvero, i TdG originali americani).

Il testo dichiara "tutti i diritti sono riservati", ma la legge sul diritto d'autore permette la riproduzione di brevi passaggi a scopo di critica e analisi, per cui non ci sono problemi di sorta.

Per analizzare il testo, senza dover fare lo sforzo di leggerlo per intero (sì, sono pigro), ne prenderò dei passaggi più o meno a caso, per cui quel che segue non è in ordine.

Capitolo 3 “Come è nata la vita?”, appendice A “La vita: Un lavoro di squadra”

Questa appendice riassume in modo alquanto sintetico (e temo pure scorretto) la generazione delle proteine a partire dal DNA nelle cellule eucariote, arrivando a concludere che «DNA, RNA e proteine» sono componenti necessarie alla vita, e che devono essere presenti sempre tutte («Senza una "squadra" completa e funzionante, la vita non sarebbe mai potuta nascere»). Chiede poi:

È ragionevole pensare che ciascuno dei tre componenti di questa "squadra" molecolare sia sorto spontaneamente nello stesso tempo, nello stesso luogo, e così ben coordinato con gli altri da poter compiere insieme i loro prodigi?

(I "prodigi" sarebbero la trascrizione e il montaggio delle proteine).

Rispondo io: beh, no. E infatti nessuno si sogna di pensarlo! Non c'è nessun bisogno di avere sia RNA sia DNA assieme (molti batteri non hanno DNA); si possono avere catene proteiche senza che siano costruite da una cellula; etc etc. Si veda anche la pagina su talk.origins.

Capitolo 10 “Se il Creatore si interessa di noi, perché ci sono tante sofferenze?”

Il testo sta cercando di "dimostrare" che la teoria del karma (ruota della reincarnazione e cose così) non ha senso. Cita una non meglio specificata "donna buddista":

Pensavo non avesse senso soffrire per qualcosa con cui ero nata ma di cui non sapevo nulla. Dovevo accettarlo come mio destino.

Sta parlando, si suppone, delle conseguenze di atti commessi in vite precedenti. Il testo dice che una tale spiegazione per la sofferenza non è convincente.

Qualche paragrafo oltre, il testo dice:

il peccato dei nostri primogenitori umani causò all'uomo la tragedia più grande: la morte.

E a questo punto mi viene da chiedere: ma ha senso morire per qualcosa con cui siamo nati, di cui non sappiamo nulla?

Pagina 54 (capitolo 4 “Siete straordinari!”)

C'è un riquadro con questa citazione:

Il cervello umano è composto quasi esclusivamente dalla corteccia [snip]

— Edoardo Boncinelli

Ora, visto chi è Edoardo Boncinelli, temo proprio che la citazione sia stata presa fuori contesto, o alterata. Non è riportato da quale delle sue tante pubblicazioni è stata presa, per cui non posso controllare. Voglio però citare un altro passaggio (grazie WikiQuote):

Coloro che ancora oggi mettono in dubbio la validità della teoria dell'evoluzione biologica fanno semplicemente ridere

— da Le scienze, agosto 2007, p. 25

Giusto per dire che, a mio parere, il Boncinelli è stato tirato dentro a forza, e non condivide le idee de TdG.

Pagina 78 (capitolo 5 “Cosa c'è dietro a tutto questo?”)

Viene riportato questo "simpatico" albero di decisione:

  • L'universo
    • Non ha avuto un inizio
    • Ha avuto un inizio
      • Senza una causa
      • Ha avuto una causa
        • La causa è QUALCOSA di eterno
        • La causa è QUALCUNO che è eterno

Bello sbilanciato, eh? Come se, avendo deciso che l'universo non ha avuto un inizio, si fosse risolto la questione!

Vorrei far notare come una possibile causa all'ipotetico inizio (ok, va bene, potrei anche lasciar perdere i giri di parole…) non ha nessun bisogno di essere "eterna". Una causa puntuale è più che sufficiente. Citando anche (di nuovo) talk.origins, la spiegazione religiosa non è una spiegazione: è solo un modo di riformulare la domanda. «Da cosa ha avuto origine l'universo? Da Dio» non spiega un bel niente, sia perché non abbiamo una buona definizione di questo "Dio", sia perché induce immediatamente la domanda «Da cosa ha avuto origine Dio?» che per i religiosi non è una domanda formulabile!

Capitolo 2 “La controversia sull'origine dell'universo”

Il capitolo sostanzialmente cita alcune coincidenze (i valori delle costanti fondamentali, ad esempio) per rafforzare l'ipotesi della creazione. Peccato che tutti i loro discorsi si possano rapidamente smontare usando il principio antropico.

Conclusioni

Questa non è certo un'analisi esaustiva, ma mi passa la voglia, leggendo certi discorsi girati ad arte per far arrivare a una conclusione prefissata, di lavorarci ulteriormente.

Magari un giorno o l'altro leggerò qualche altro passaggio e estenderò questo articolo. Per il momento posso dire: il testo è un ammasso di citazioni forzate, discorsi illogici, aneddoti probabilmente inventati di sana pianta; non descrive alcun modo per sperimentare l'esistenza di questo Creatore; non spiega neppure perché mai il fatto di aver creato l'universo dovrebbe implicare che si interessi a qualche piccolo dettaglio dei risultati. Insomma, è un testo religioso. Sì, lo so, non è che mi aspettassi altro.

DateCreato: 2009-09-10 14:00:36 Ultima modifica: 2023-02-10 12:45:24