From 6a91a3072cf6eaa8d6a5341f03a594d5369e9ed4 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: dakkar Date: Sat, 11 Aug 2007 17:26:22 +0000 Subject: capitolo 4, e inizio del 5 git-svn-id: svn://luxion/repos/Scopinich@267 fcb26f47-9200-0410-b104-b98ab5b095f3 --- Metromeccanica-1.rest.txt | 198 ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++-- note.rest.txt | 55 ++++++++++++- 2 files changed, 245 insertions(+), 8 deletions(-) diff --git a/Metromeccanica-1.rest.txt b/Metromeccanica-1.rest.txt index f7ec4a8..6394990 100644 --- a/Metromeccanica-1.rest.txt +++ b/Metromeccanica-1.rest.txt @@ -13,7 +13,7 @@ Volume 1 .. image:: vol1/cover.png Premessa --------- +======== Chi si accinge a leggere questo libro di metromeccanica deve sapere che non può trattarsi di un manuale di metromeccanica. @@ -35,10 +35,10 @@ Non è infatti nelle intenzioni dell'autore, che conosce i suoi limiti, scrivere i volumi successivi al primo. CAPITOLO 1 ----------- +========== Primo Principio della Metromeccanica -~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ +------------------------------------ In mancanza di altri principi, questo è il primo. @@ -133,10 +133,10 @@ in orbita il "Columbia" e tutto il resto? Ma molto grandi. CAPITOLO SECONDO ----------------- +================ Secondo principio della Metromeccanica -~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ +-------------------------------------- Vale la stessa premessa del primo. @@ -187,3 +187,191 @@ un nome che suoni bene. E sembri intelligente. +CAPITOLO TERZO +============== + +Terzo principio della Metromeccanica +------------------------------------ + +Valgono le solite premesse. + + “Un meccanismo metromeccanico deve tendere alla totale assenza di + attriti” + +Ho detto tendere, non pretendo un "moto perpetuo" (però...). + +– Tutti tendono a ridurre gli attriti – sogghignerà qualche distratto. + +Allora spiegatemi che cosa ci stanno a fare, nel 1991, quei ridicoli +freni che equipaggiano le nostre vetture. + +A disco, a tamburo, servoassistiti, a doppio circuito, con l'ABS, con +i dischi autoventilanti, al carburo di qualcosa... + +Ma sono sempre gli stessi ridicoli meccanismi che qualche secolo fa +(anzi, qualche millennio fa) frenavano le ruote dei carri. + +La differenza? Beh, a parte i buoi, che comunque contribuivano +abbastanza alla frenata, non è cambiato molto. + +Come già detto, sovrastrutture, servomeccanismi, centraline +elettroniche, ma il problema di secoli fa rimane intatto: Attriti +paurosi, surriscaldamento, deformazione degli elementi, usura dei +materiali etc. + +Eppure ci sono tanti modi di frenare il moto, anzi di contrastarlo, +senza dover ricorrere al più banale e arcaico di tutti: l'attrito. + +La metromeccanica suggerisce che un "freno" sia, nella sua condizione +ottimale, frenato. Quindi, dovendo progettare un freno metromeccanico +(già fatto), è sufficiente rovesciare come al solito il problema: si +crea un asse che non si possa muovere (se non trascinandosi dietro +tutta la carrozzeria, il telaio e il motore — e il solito ignare +passeggero —) e gli si concede di muoversi come condizione +eccezionale. All'atto della frenata, senza nessun attrito, gli si +inibisce questa possibilità. + +E l'asse si frena. + +Mi sembrava il problema più importante, relativamente al terzo +principio della metromeccanica. A voi scoprire gli altri. + +A proposito: + +Problemino per i costruttori di autoveicoli. (non faccio nomi per non +inimicarmi parte dei lettori). + +Un'auto percorre una lunga discesa con largo uso dei freni (il +guidatore è un po' distratto) e l'olio dei freni va in ebollizione. + +*Domanda*: Quando il guidatore si accorge che il pedale del freno gli +è meno utile del santino che ha sul cruscotto e che il "freno a mano" +riesce sì e no a mantenere costante la velocità (che quando si accorge +del problemino è già notevolmente elevata) cosa fa? (n.d.r. il +problema è autobiografico) + +*Risposta*: Cerca un campo libero dove atterrare dopo il decollo dalla +prima curva. (L'autore ha preferito il santino e per questo è qui a +scrivere) + + +*Oppure*: Apre la portiera e tenta di frenare con il tacco della +scarpa (che è pur sempre un valido attrito). + +CAPITOLO QUARTO +=============== + +Quarto principio della Metromeccanica. +-------------------------------------- + + “Per comprendere pienamente la metromeccanica bisogna aver capito + perfettamente i suoi tre principi fondamentali” + +Soprattutto l'essenzialità. + +Per questo, a parere dell'autore, non ne servono altri. + +CAPITOLO QUINTO +=============== + +Le invenzioni Metromeccaniche +----------------------------- + +In mancanza d'altro, l'autore è costretto a menzionare le sue. + +Non è per immodestia, quindi. + +A proposito: + +Domanda: Con quante "m" si scrive immodestia (è un termine che conosco +poco). + +Risposta: Con due, con due, come "Sommo" (grazie), come "Immaginifico" +(grazie), come "Innovatore" (grazie, ma non sono "n"?) etc. etc. + +CAMBIO AUTOMATICO A VARIAZIONE CONTINUA DI RAPPORTO +--------------------------------------------------- + +.. image:: vol1/cambio.png + +All'inizio, è questa la sua prima invenzione, l'autore non sapeva +ancora di essere incorso in una realizzazione metromeccanica; per cui +nel brevetto relativo (che verrà inviato in copia — come pure i +successivi — a chiunque ne faccia richiesta) non si fa uso del termine +metromeccanico. Per brevità non si riporterà l'intero testo del +brevetto: i lettore, sapientemente selezionati, sapranno capire il +funzionamento anche con poche, semplici parole (o addirittura con il +solo disegno riportato nella pagina a fianco). + +Il problema era: come realizzare un cambio che non avesse rapporti +fissi, frizione, ingranaggi più o meno in collisione continua etc.? + +La prima soluzione fu: un differenziale con un asse più o meno frenato +per consentire il moto differenziato all'altro (diretto alle ruote). + +Pur non avendo letto il manuale di Metromeccanica, l'autore si rifiutò +subito di usare un attrito anche se per una "giusta causa". + +"E se il freno si potesse riconvertire in qualche modo in spinta?" – +si chiese. + +La risposta è nella pagina accanto: gli ingranaggi di sinistra (C) +sono il "freno" (che non è, naturalmente, un freno dato che non si +creano attriti); essendo tutti solidali tra loro ed essendo solidali +alle ruote (C5), questi ingranaggi "frenano" l'asse di sinistra del +differenziale in altro (E) e consentono al moto di "M" (il motore) di +passare per gli ingranaggi "A" e "B" che risultano demoltiplicati. + +Il secondo differenziale (F) combina il moto degli ingranaggi +"frenati" con quello dei demoltiplicati fornendo al convertitore di +coppia (G) (purtroppo l'autore non aveva, allora, di meglio) un giusto +rapporto di riduzione della velocità di "M" da passare alle ruote. + +Il movimento delle ruote, sotto questa spinta, passa immediatamente +agli ingranaggi di sinistra, solidalmente collegati; quindi, man mano +che il veicolo prende velocità, questi concedono sempre meno agli +ingranaggi demoltiplicati. + +Una volta raggiunta la condizione metromeccanica ottimale (la presa +diretta), questi ultimi diventeranno completamente inerti, come il +convertitore di coppia. + +In tutte le condizioni di marcia (accelerazione, decelerazione, +ripresa, frenata, marcia in salita, marcia in discesa) il cambio +automatico a variazione continua di rapporto fornisce il miglior +rapporto possibile al convertitore di coppia. Infatti, al variare +della velocità di "M" rispetto a "R" (per accelerazione o +decelerazione), questa differenza transita automaticamente per gli +ingranaggi demoltiplicati modificando immediatamente il rapporto +Motore-Ruote. In decelerazione (o in frenata o in discesa) gli +ingranaggi demoltiplicati ruotano in senso opposto a quanto avviene in +accelerazione (o in salita) e quindi il convertitore di coppia agisce +al contrario ("D" gira meno velocemente di "R" e quindi tende a +frenarlo); il risultato è sempre una potente (e pronta) azione del +cambio automatico nel variare opportunamente il rapporto di +trasmissione. (I vari casi verranno esaminati più diffusamente nel +terzo brevetto) + +Con un brevetto successivo, l'autore sostituisce i differenziali e +tutti gli ingranaggi collegati con ruotismi epicicloidali che danno +gli stessi risultati assicurando maggior resistenza agli elementi del +cambio e maggior semplicità costruttiva. + +Questo primo brevetto merita una precisazione: la guida di un veicolo +dotato di un cambio di questo tipo è eccezionalmente semplice e +sicura. È assolutamente diversa, rispetto alla guida convenzionale, +anche se dotato di un moderno cambio automatico, perché risponde +immediatamente, e senza scossoni o salti di marce, alle esigenze della +guida. La decelerazione che si ottiene togliendo il piede +dall'acceleratore è pari a quella che si ottiene con un continuo +passaggio al rapporto più "basso" nei cambi tradizionali, solo che i +rapporti sono infiniti ed è, praticamente, innestato sempre il più +basso possibile. L'uso del freno, in un cambio come questo, risulta +quasi opzionale (serve praticamente solo per arrestare la vettura o +per frenate particolarmente brusche). + +Infine, questo cambio, ottimizza il consumo di carburante perché tende +automaticamente, in ogni condizione, al rapporto più economico (la +presa diretta). + +Oltretutto è estremamente semplice. diff --git a/note.rest.txt b/note.rest.txt index d3f227b..5757960 100644 --- a/note.rest.txt +++ b/note.rest.txt @@ -42,9 +42,9 @@ ovviamente più importante di un "secondo princìpio". Purtroppo, incontrai Franco Scopinich *prima* di leggere questi suoi scritti, altrimenti avrei potuto chiedergli come, secondo lui, -lavorano tutti gli ingegneri di questo mondo. Da quel che scrive, -sembrerebbe che un ingegnere prende pezzi che ha sotto mano, li -incastra a caso, e vede cosa succede: se fanno qualcosa di utile, ha +lavorino tutti gli ingegneri di questo mondo. Da quel che scrive, +sembrerebbe che un ingegnere prenda pezzi che ha sotto mano, li +incastri a caso, e veda cosa succede: se fanno qualcosa di utile, ha vinto. Non mi risulta difficile credere che una "ricerca mirata" («pensare @@ -59,3 +59,52 @@ Note al Capitolo 2 Note al Capitolo 3 ================== +.. + +---- + +No, non ho idea di cosa intenda l'autore con «n.d.r.»: non so ha avuto +un redattore. + +---- + +Se pensa che il «santino» l'abbia aiutato a sopravvivere, mi verrebbe +da proporre di sostituirlo ai freni... + +Note al Capitolo 4 +================== + +.. + +Note al Capitolo 5 +================== + +I brevetti relativi alle varie invenzioni +----------------------------------------- + +=============== ============= =============== ================ =================== +Numero domanda Data deposito Numero brevetto Data concessione Titolo +=============== ============= =============== ================ =================== +VE1990A084131_ 30/05/1990 0001239251 28/09/1993 cambioautomatico a variazione continua di rapporto. +VE1990A084133_ 07/06/1990 0001247396 12/12/1994 cambio automatico a variazione continua di rapporto +VE1992A000046_ 26/10/1992 0001261967 11/06/1996 cambio automatico metromeccanico per biciclette +VE1993A000004_ 02/02/1993 .. .. acceleratore continuo metromeccanico +VE1995A000005_ 13/03/1995 0001282228 16/03/1998 variatore metromeccanico della geometria delle eliche +VE1995A000033_ 15/09/1995 .. .. variatore metromeccanico di coppia per velocipedi +VE2003A000024_ 17/06/2003 .. .. trasmissione metromeccanica +=============== ============= =============== ================ =================== + +.. _VE1990A084131: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE1990A084131 +.. _VE1990A084133: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE1990A084133 +.. _VE1992A000046: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE1992A000046 +.. _VE1993A000004: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE1993A000004 +.. _VE1995A000005: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE1995A000005 +.. _VE1995A000033: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE1995A000033 +.. _VE2003A000024: http://www.uibm.gov.it/uibmdev/Info1.aspx?VE2003A000024 + +Il cambio +--------- + +A quanto mi risulta, questo cambio non è mai stato realizzato. La +«precisazione» sullo stile di guida è quindi da ritenersi scaturita +totalmente dalla mente dell'autore, senza alcun riscontro pratico. -- cgit v1.2.3