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authordakkar <dakkar@luxion>2008-03-02 16:14:46 +0000
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-A Mala Debellata
-================
-
-Credevo di essere stato solo, molto solo, molte volte in vita mia, ma mi
-sbagliavo. Nessuno può essere mai stato solo così come lo sono io, adesso. Chi
-è stato solo, in qualunque tempo, aveva la certezza che fuori, in un altro
-luogo, c'erano, ci sarebbero sempre stati, altri esseri umani che, in futuro,
-avrebbe potuto vedere, sentire; la certezza che la sua solitudine era
-temporanea, passeggera. Queste certezze non sono per me neppure vane speranze.
-
-Tutto questo a causa di un turista distratto e dello Scudo. Perché scrivere
-queste cose? Nessun umano potrà più leggerle, nessun essere potrà mai leggerle.
-
-Sono stati necessari seimila anni per costruire la Società, e cinque anni per
-distruggerla. Sono stati necessari due miliardi di anni per produrre l'Umanità,
-e cinque anni per distruggerla. E io scrivo, senza speranza, per testimoniare
-il Tutto, a Nessuno.
-
-Oggi è l'intercalare dell'anno 500 a mala debellata. Sarebbe stato l'inizio di
-una grande festa. E allora festeggiamo: viva la Società, viva Eutopia, *post
-malorum debellationem condita*, fondata cinquecento anni fa, nell'anno 2600
-secondo la numerazione in uso allora, nell'anno della *malorum debellatione*:
-grazie all'ingegneria genetica si riuscì a rendere la specie umana immune da
-ogni malattia conosciuta e, si pensava, sconosciuta, e ad elevare la durata
-della vita oltre ogni limite immaginabile: fino a cinque anni fa nessuno della
-nuova stirpe era morto, e la popolazione era stabile sui due miliardi di esseri
-uma- ni. Anche le malattie e le anomalie mentali erano scomparse: ogni mente
-vivente è - era - normale.
-
-In quello stesso anno in cui fummo protetti da ogni insidia interna al nostro
-corpo, fummo protetti anche dalle insidie esterne: fu attivato lo Scudo, un
-campo di forza che impediva - e tuttora impedisce, e per sempre impedirà,
-finché esisterà questo pianeta -, a qualunque corpo, particella o radiazione al
-di fuori della luce visibile di penetrare nell'atmosfera. E questo significa
-niente più raggi cosmici, niente più radiazioni dure, niente più mutazioni,
-niente più malformazioni.
-
-Anche il processo di stabilizzazione dell'economia e della società venne
-portato a termine quell'anno: i sogni di tutti i filosofi divennero realtà:
-tutti i lavori sono svolti dalle macchine, senza alcun intervento umano;
-ciascuno può usare tutto ciò di cui ha bisogno, nessuno possiede alcunché. Il
-crimine ha perso significato: non lo genera il bisogno, che non esiste più, non
-lo genera la follia, che è stata eliminata, non lo genera l'invidia o il
-rancore, ché siamo - eravamo - tutti davvero uguali, senza nessun bisogno di
-gerachie, di comandanti e comandati, di controllori e controllati. Eutopia, la
-chiavamo - Società, eravamo.
-
-Ormai questo che scrivo è tutto ciò che ne rimane. Forse scrivo per rendere
-meno irreale il ricordo, per convincermi che è stato davvero, che è esistita
-un'Umanità perfetta, *omnia a mala liberata*.
-
-Fino a quel giorno, forse il ventitrè del dodicesimo - penultimo - mese
-dell'anno 494 a mala debellata, secondo le poche, spesso confuse, a volte
-contraddittorie notizie che si diffusero nel caos che seguì. Si disse che fu un
-turista, durante una spedizione in una foresta equatoriale - Sud America?
-Africa? -, perso il resto del gruppo, vagando a casaccio, a fare la scoperta
-che nessuno riteneva più possibile: trovò un micro-ecosistema rimasto
-totalmente isolato dal resto del mondo. Fino a quel momento. Lo scopritore fu
-il primo a morire. I suoi compagni, ritrovatolo, portarono il corpo alla città
-più vicina: nessuno aveva visto un morto da quasi cinque secoli. Quello fu il
-primo, ma non certo l'ultimo. Morirono a centinaia, in pochi mesi. Sembrava di
-essere tornati ai tempi in cui imperversava quella peste di cui ci narrano gli
-scrittori antichi. Si ipotizzò che fosse stato liberato un parassita a cui,
-chissà come, non eravamo immuni - non erano immuni.
-
-Come li invidio, ora. Sì, l'invidia, che da cinque secoli nessuno provava più,
-è tornata. Invidia per gli altri, i morti. Io li invidio, io, il sopravvissuto.
-Perché io? Perché? Perché c'è stato un sopravvissuto? Perché solo uno? Se
-lei...
-
-Quando la morte avrebbe potuto prendermi, ero vicino a una stazione di
-controllo dello Scudo. Non sono ancora sicuro di cosa accadde, e non potrò mai
-più esserlo. Penso che si sia sentito male qualcuno dentro la stazione, uno
-qualunque, che guardava gli strumenti come avrebbe guardato un quadro o un
-panorama. Cadendo, ha probabilmente urtato qualcuno dei comandi manuali,
-lasciati dai costruttori per motivi di sicurezza, disattivando la sezione di
-Scudo sopra la stazione, sopra di me. I sistemi automatici hanno poi provveduto
-a riattivare lo Scudo, ma era troppo tardi: io e gli altri assieme a me eravamo
-rimasti esposti a nessuno saprà mai che cosa, e il mio destino era segnato.
-
-Perché ho scritto destino? Non ci ho mai creduto. Nessuno ci ha mai creduto. Ma
-non si può spiegare altrimenti perché io solo sia sopravvissuto. Dovevo essere
-diverso fin dall'inizio, o forse sono stato colpito in maniera diversa dagli
-altri. Il risultato è che solo io, di tutti i due miliardi di esseri umani,
-sono sopravvissuto.
-
-Ora sono solo.
-
-Per quanto? Non so, nessuno sapeva quanto lunga può essere la vita, *omnia a
-mala liberata*.
-
-Cosa posso fare per fuggire questa solitudine? Cosa? Non posso uccidermi: a
-parte la mancanza di ogni tipo di armi, le macchine me lo impedirebbero, come
-hanno impedito ogni tipo di incidente negli ultimi cinquecento anni. Ogni
-incidente, tranne l'ultimo e definitivo. Nei tempi passati si pensava che
-esseri da altri pianeti potessero visitarci: anche questa speranza è vana. Le
-macchine hanno eliminato i controlli manuali dello Scudo, giudicandoli
-pericolosi, e finch c'è lo Scudo, niente può entrare, neppure una nave
-spaziale.
-
-Non posso morire. Sono contretto a vivere. Solo, in un esilio peggiore di ogni
-esilio mai immaginato. *In saecula saeculorum*.
-
-Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò;
-gli tolse una costola e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò
-con la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna, e la condusse all'uomo
-
-Ogni volta che mi addormento sogno che questo si avveri, ogni volta che mi
-sveglio vedo che non si è avverato: sono solo, sempre, per sempre.
-
-Lei era con me, quel giorno. Mi diceva che saremmo stati insieme per sempre.
-Perché tutti i sogni devono sempre essere infranti?
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A Mala Debellata
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+:CreationDate: 2003-01-28 10:09:25
+:tags: racconti scifi
Credevo di essere stato solo, molto solo, molte volte in vita mia, ma mi
sbagliavo. Nessuno può essere mai stato solo così come lo sono io, adesso. Chi
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+++ /dev/null
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-Contro i materialisti
-=====================
-
-L'Universo *a priori* non esiste.
-
-Esistono solo gli Spiriti (alcuni sostengono l'esistenza di un solo Spirito, di
-cui gli Spiriti sarebbero derivazioni). Gli Spiriti non sono isolati: ogni
-pensiero di ciascuno Spirito si riflette in varia misura sugli altri Spiriti, e
-questo continuo scambio di pensieri e informazioni produce, in ciascuno
-Spirito, una rappresentazione degli altri Spiriti e dei loro pensieri. Questa
-rappresentazione soggettiva viene chiamata Realtà. L'insieme di tutte le Realtà
-è l'Universo.
-
-Ogni Spirito è libero: può volontariamente cambiare la propria Realtà, e può
-indurre rappresentazioni particolari dei propri pensieri nelle altre Realtà. A
-volte più Spiriti si riuniscono e concertano una Realtà comune; altre volte
-Spiriti dotati di forte volontà producono una Realtà che poi mostrano ad altri,
-forzando le Realtà altrui ad accettare l'intrusione della propria. Questa
-difficile azione viene chiamata Arte.
-
-Il numero degli Spiriti che concorrono all'Universo non è costante: si assiste
-talvolta alla nascita di una nuova Realtà, il cui produttore viene subito
-accolto dagli altri Spiriti. Accade anche che uno Spirito si scolleghi dal
-flusso delle Realtà, e scompaia. Nulla sappiamo del numero *totale* degli
-Spiriti: potrebbe anche essere un concetto senza senso. Alcuni sostengono che
-sia costante, e che il numero di Spiriti *nati* (ovvero che si manifestano con
-Realtà prima sconosciute) e il numero di quelli *morti* (ovvero che ritirano la
-propria Realtà dall'Universo) si bilancino. Se si obietta che non si ricorda
-nessun caso in cui una Realtà *nata* corrispondesse a una *morta*, essi
-ribattono che in primo luogo la conoscenza dell'Universo da parte di ciascuno è
-minima (fatto dolorosamente vero), e in secondo luogo -dicono- l'essere
-scollegati dall'Universo cambia uno Spirito al punto di renderlo
-irriconoscibile.
-
-Io ritengo che non abbia senso chiedersi quanti siano gli Spiriti *in tutto*.
-Sarebbe come chiedersi quanto è grande l'Universo: quanto è grande *secondo
-chi*? Uno Spirito esiste (ovvero esiste all'Universo) solo in quanto comunica
-con gli altri. Se uno Spirito si ritira, esso cessa di esistere, secondo ogni
-definizione ragionevole. E per quanto riguarda gli Spiriti nuovi, credo che
-essi vengano prodotti dai desideri degli altri Spiriti, prima come parte delle
-loro Realtà, poi come Spiriti autonomi.
-
-Forse dovrei rivedere quest'ultimo passo. Dovrebbe essere un discorso contro i
-materialisti, e sta assumendo l'aspetto di una chiacchierata tra amici. E poi
-quell'ultimo punto puzza un po' di materialismo... la Realtà che produce uno
-Spirito... no, non ha senso. Forse mi sto facendo convincere anch'io! Sarebbe
-un disastro! (per me, almeno)
-
-Quando fu espresso per la prima volta, il materialismo sembrava una di quelle
-tante idee che circolano per un po' e poi scompaiono. Tutto partiva da una
-domanda: esiste una Realtà *assoluta*, *a priori*, indipendente dagli Spiriti?
-Se esistesse, le nostre Realtà sarebbero riflessi di quella, riflessi
-imperfetti perché discordi tra loro. Il materialismo, assunta una risposta
-positiva alla domanda, si proponeva di perfezionare le Realtà, fino a renderle
-uguali alla Realtà Assoluta. Nessuno sembrò rendersi conto del devastante
-potenziale di questa impresa.
-
-Un gruppo di Spiriti dotati di fortissime volontà si mise a produrre una Realtà
-basata su alcune leggi che, secondo loro, dovevano ristabilire la coerenza e la
-purezza della Realtà Assoluta. Molti altri entrarono nel gruppo, per ritrovarsi
-però immersi in una Realtà che potevano controllare solo in minima parte: o
-adeguavano i loro pensieri alla Realtà dei Materialisti, o dovevano andarsene
-subito. Qualcuno ha provato a stare al gioco, con l'intenzione di staccarsene
-presto, ma non c'è riuscito: è rimasto intrappolato, incapace di produrre una
-Realtà autonoma, incapace di comunicare fuori dal gruppo dei Materialisti.
-Questo fatto allarmante, inizialmente incomprensibile, è stato spiegato così:
-la Realtà dei Materialisti è il primo esempio di Realtà di gruppo veramente
-estesa, prodotta da un gruppo di Spiriti molto più grande di ogni altro prima.
-La volontà che la tiene assieme è enorme, ma la volontà richiesta a ciascuno
-Spirito è minima, molto minore di quanta ne serva per produrre una Realtà
-propria e libera. Uno Spirito che si lasci prendere dai Materialisti anche per
-poco tempo finirà per atrofizzarsi, per non riuscire più ad esercitare la
-propria volontà, e resterà prigioniero.
-
-C'era però un particolare che era sfuggito all'analisi: una Realtà così forte
-può anche imporsi alle altre, e forzare Spiriti entro i propri confini. E
-infatti è accaduto; all'inizio solo Spiriti deboli sono stati catturati, ma
-adesso, man mano che i Materialisti aumentano di numero e forza, è sempre più
-difficile resistere.
-
-In effetti qualche Spirito è riuscito a fuggire dai Materialisti, e con grandi
-sforzi si è rimesso in contatto con noi. Sappiamo adesso che i Materialisti
-sono così legati alla loro Realtà da non ricordare più di essere loro a
-produrla: pensano invece che la loro Realtà (che appare loro unica e soggetta a
-leggi immutabili) esista indipendentemente da loro, e che loro ne siano i
-prodotti. E quando qualcuno ha chiesto chi avesse prodotto la realtà, è stato
-risposto che essa esiste *ab aeterno*, oppure che un ente superiore (non meglio
-identificato) la ha prodotta.
-
-Con queste informazioni, abbiamo tentato di indebolire la Realtà dei
-Materialisti cercando di produrvi dei cambiamenti fuori dalle regole.
-L'impresa, oltre ad essere stata di estrema difficoltà, è anche stata inutile:
-quei pochi fenomeni inspiegabili sono stati attribuiti all'ente superiore, il
-creatore, o sono stati semplicemente ignorati.
-
-Non riusciamo ad arrestare l'espansione dei Materialisti. Sarà questa la fine
-dell'Universo, degli Spiriti Liberi, di tutto quello che abbiamo?
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@@ -1,5 +1,7 @@
Contro i materialisti
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+:CreationDate: 2003-01-28 10:09:25
+:tags: racconti scifi
L'Universo *a priori* non esiste.
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+++ b/racconti/document.en.rest.txt
@@ -1,5 +1,6 @@
Racconti che ho scritto
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+:CreationDate: 2003-01-28 10:09:25
* `A mala debellata`_
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Racconti che ho scritto
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+:CreationDate: 2003-01-28 10:09:25
* `A mala debellata`_