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authordakkar <dakkar@thenautilus.net>2009-08-17 10:54:50 +0200
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@@ -0,0 +1,114 @@
+A Mala Debellata
+================
+:CreationDate: 2003-01-28 10:09:25
+:tags: racconti
+
+Credevo di essere stato solo, molto solo, molte volte in vita mia, ma mi
+sbagliavo. Nessuno può essere mai stato solo così come lo sono io, adesso. Chi
+è stato solo, in qualunque tempo, aveva la certezza che fuori, in un altro
+luogo, c'erano, ci sarebbero sempre stati, altri esseri umani che, in futuro,
+avrebbe potuto vedere, sentire; la certezza che la sua solitudine era
+temporanea, passeggera. Queste certezze non sono per me neppure vane speranze.
+
+Tutto questo a causa di un turista distratto e dello Scudo. Perché scrivere
+queste cose? Nessun umano potrà più leggerle, nessun essere potrà mai leggerle.
+
+Sono stati necessari seimila anni per costruire la Società, e cinque anni per
+distruggerla. Sono stati necessari due miliardi di anni per produrre l'Umanità,
+e cinque anni per distruggerla. E io scrivo, senza speranza, per testimoniare
+il Tutto, a Nessuno.
+
+Oggi è l'intercalare dell'anno 500 a mala debellata. Sarebbe stato l'inizio di
+una grande festa. E allora festeggiamo: viva la Società, viva Eutopia, *post
+malorum debellationem condita*, fondata cinquecento anni fa, nell'anno 2600
+secondo la numerazione in uso allora, nell'anno della *malorum debellatione*:
+grazie all'ingegneria genetica si riuscì a rendere la specie umana immune da
+ogni malattia conosciuta e, si pensava, sconosciuta, e ad elevare la durata
+della vita oltre ogni limite immaginabile: fino a cinque anni fa nessuno della
+nuova stirpe era morto, e la popolazione era stabile sui due miliardi di esseri
+uma- ni. Anche le malattie e le anomalie mentali erano scomparse: ogni mente
+vivente è - era - normale.
+
+In quello stesso anno in cui fummo protetti da ogni insidia interna al nostro
+corpo, fummo protetti anche dalle insidie esterne: fu attivato lo Scudo, un
+campo di forza che impediva - e tuttora impedisce, e per sempre impedirà,
+finché esisterà questo pianeta -, a qualunque corpo, particella o radiazione al
+di fuori della luce visibile di penetrare nell'atmosfera. E questo significa
+niente più raggi cosmici, niente più radiazioni dure, niente più mutazioni,
+niente più malformazioni.
+
+Anche il processo di stabilizzazione dell'economia e della società venne
+portato a termine quell'anno: i sogni di tutti i filosofi divennero realtà:
+tutti i lavori sono svolti dalle macchine, senza alcun intervento umano;
+ciascuno può usare tutto ciò di cui ha bisogno, nessuno possiede alcunché. Il
+crimine ha perso significato: non lo genera il bisogno, che non esiste più, non
+lo genera la follia, che è stata eliminata, non lo genera l'invidia o il
+rancore, ché siamo - eravamo - tutti davvero uguali, senza nessun bisogno di
+gerachie, di comandanti e comandati, di controllori e controllati. Eutopia, la
+chiavamo - Società, eravamo.
+
+Ormai questo che scrivo è tutto ciò che ne rimane. Forse scrivo per rendere
+meno irreale il ricordo, per convincermi che è stato davvero, che è esistita
+un'Umanità perfetta, *omnia a mala liberata*.
+
+Fino a quel giorno, forse il ventitrè del dodicesimo - penultimo - mese
+dell'anno 494 a mala debellata, secondo le poche, spesso confuse, a volte
+contraddittorie notizie che si diffusero nel caos che seguì. Si disse che fu un
+turista, durante una spedizione in una foresta equatoriale - Sud America?
+Africa? -, perso il resto del gruppo, vagando a casaccio, a fare la scoperta
+che nessuno riteneva più possibile: trovò un micro-ecosistema rimasto
+totalmente isolato dal resto del mondo. Fino a quel momento. Lo scopritore fu
+il primo a morire. I suoi compagni, ritrovatolo, portarono il corpo alla città
+più vicina: nessuno aveva visto un morto da quasi cinque secoli. Quello fu il
+primo, ma non certo l'ultimo. Morirono a centinaia, in pochi mesi. Sembrava di
+essere tornati ai tempi in cui imperversava quella peste di cui ci narrano gli
+scrittori antichi. Si ipotizzò che fosse stato liberato un parassita a cui,
+chissà come, non eravamo immuni - non erano immuni.
+
+Come li invidio, ora. Sì, l'invidia, che da cinque secoli nessuno provava più,
+è tornata. Invidia per gli altri, i morti. Io li invidio, io, il sopravvissuto.
+Perché io? Perché? Perché c'è stato un sopravvissuto? Perché solo uno? Se
+lei...
+
+Quando la morte avrebbe potuto prendermi, ero vicino a una stazione di
+controllo dello Scudo. Non sono ancora sicuro di cosa accadde, e non potrò mai
+più esserlo. Penso che si sia sentito male qualcuno dentro la stazione, uno
+qualunque, che guardava gli strumenti come avrebbe guardato un quadro o un
+panorama. Cadendo, ha probabilmente urtato qualcuno dei comandi manuali,
+lasciati dai costruttori per motivi di sicurezza, disattivando la sezione di
+Scudo sopra la stazione, sopra di me. I sistemi automatici hanno poi provveduto
+a riattivare lo Scudo, ma era troppo tardi: io e gli altri assieme a me eravamo
+rimasti esposti a nessuno saprà mai che cosa, e il mio destino era segnato.
+
+Perché ho scritto destino? Non ci ho mai creduto. Nessuno ci ha mai creduto. Ma
+non si può spiegare altrimenti perché io solo sia sopravvissuto. Dovevo essere
+diverso fin dall'inizio, o forse sono stato colpito in maniera diversa dagli
+altri. Il risultato è che solo io, di tutti i due miliardi di esseri umani,
+sono sopravvissuto.
+
+Ora sono solo.
+
+Per quanto? Non so, nessuno sapeva quanto lunga può essere la vita, *omnia a
+mala liberata*.
+
+Cosa posso fare per fuggire questa solitudine? Cosa? Non posso uccidermi: a
+parte la mancanza di ogni tipo di armi, le macchine me lo impedirebbero, come
+hanno impedito ogni tipo di incidente negli ultimi cinquecento anni. Ogni
+incidente, tranne l'ultimo e definitivo. Nei tempi passati si pensava che
+esseri da altri pianeti potessero visitarci: anche questa speranza è vana. Le
+macchine hanno eliminato i controlli manuali dello Scudo, giudicandoli
+pericolosi, e finch c'è lo Scudo, niente può entrare, neppure una nave
+spaziale.
+
+Non posso morire. Sono contretto a vivere. Solo, in un esilio peggiore di ogni
+esilio mai immaginato. *In saecula saeculorum*.
+
+Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò;
+gli tolse una costola e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò
+con la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna, e la condusse all'uomo
+
+Ogni volta che mi addormento sogno che questo si avveri, ogni volta che mi
+sveglio vedo che non si è avverato: sono solo, sempre, per sempre.
+
+Lei era con me, quel giorno. Mi diceva che saremmo stati insieme per sempre.
+Perché tutti i sogni devono sempre essere infranti?
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@@ -0,0 +1 @@
+../../../templates/du2html.xsl \ No newline at end of file
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+++ b/src/racconti/contro_i_materialisti/document.it.rest.txt
@@ -0,0 +1,99 @@
+Contro i materialisti
+=====================
+:CreationDate: 2003-01-28 10:09:25
+:tags: racconti
+
+L'Universo *a priori* non esiste.
+
+Esistono solo gli Spiriti (alcuni sostengono l'esistenza di un solo Spirito, di
+cui gli Spiriti sarebbero derivazioni). Gli Spiriti non sono isolati: ogni
+pensiero di ciascuno Spirito si riflette in varia misura sugli altri Spiriti, e
+questo continuo scambio di pensieri e informazioni produce, in ciascuno
+Spirito, una rappresentazione degli altri Spiriti e dei loro pensieri. Questa
+rappresentazione soggettiva viene chiamata Realtà. L'insieme di tutte le Realtà
+è l'Universo.
+
+Ogni Spirito è libero: può volontariamente cambiare la propria Realtà, e può
+indurre rappresentazioni particolari dei propri pensieri nelle altre Realtà. A
+volte più Spiriti si riuniscono e concertano una Realtà comune; altre volte
+Spiriti dotati di forte volontà producono una Realtà che poi mostrano ad altri,
+forzando le Realtà altrui ad accettare l'intrusione della propria. Questa
+difficile azione viene chiamata Arte.
+
+Il numero degli Spiriti che concorrono all'Universo non è costante: si assiste
+talvolta alla nascita di una nuova Realtà, il cui produttore viene subito
+accolto dagli altri Spiriti. Accade anche che uno Spirito si scolleghi dal
+flusso delle Realtà, e scompaia. Nulla sappiamo del numero *totale* degli
+Spiriti: potrebbe anche essere un concetto senza senso. Alcuni sostengono che
+sia costante, e che il numero di Spiriti *nati* (ovvero che si manifestano con
+Realtà prima sconosciute) e il numero di quelli *morti* (ovvero che ritirano la
+propria Realtà dall'Universo) si bilancino. Se si obietta che non si ricorda
+nessun caso in cui una Realtà *nata* corrispondesse a una *morta*, essi
+ribattono che in primo luogo la conoscenza dell'Universo da parte di ciascuno è
+minima (fatto dolorosamente vero), e in secondo luogo -dicono- l'essere
+scollegati dall'Universo cambia uno Spirito al punto di renderlo
+irriconoscibile.
+
+Io ritengo che non abbia senso chiedersi quanti siano gli Spiriti *in tutto*.
+Sarebbe come chiedersi quanto è grande l'Universo: quanto è grande *secondo
+chi*? Uno Spirito esiste (ovvero esiste all'Universo) solo in quanto comunica
+con gli altri. Se uno Spirito si ritira, esso cessa di esistere, secondo ogni
+definizione ragionevole. E per quanto riguarda gli Spiriti nuovi, credo che
+essi vengano prodotti dai desideri degli altri Spiriti, prima come parte delle
+loro Realtà, poi come Spiriti autonomi.
+
+Forse dovrei rivedere quest'ultimo passo. Dovrebbe essere un discorso contro i
+materialisti, e sta assumendo l'aspetto di una chiacchierata tra amici. E poi
+quell'ultimo punto puzza un po' di materialismo... la Realtà che produce uno
+Spirito... no, non ha senso. Forse mi sto facendo convincere anch'io! Sarebbe
+un disastro! (per me, almeno)
+
+Quando fu espresso per la prima volta, il materialismo sembrava una di quelle
+tante idee che circolano per un po' e poi scompaiono. Tutto partiva da una
+domanda: esiste una Realtà *assoluta*, *a priori*, indipendente dagli Spiriti?
+Se esistesse, le nostre Realtà sarebbero riflessi di quella, riflessi
+imperfetti perché discordi tra loro. Il materialismo, assunta una risposta
+positiva alla domanda, si proponeva di perfezionare le Realtà, fino a renderle
+uguali alla Realtà Assoluta. Nessuno sembrò rendersi conto del devastante
+potenziale di questa impresa.
+
+Un gruppo di Spiriti dotati di fortissime volontà si mise a produrre una Realtà
+basata su alcune leggi che, secondo loro, dovevano ristabilire la coerenza e la
+purezza della Realtà Assoluta. Molti altri entrarono nel gruppo, per ritrovarsi
+però immersi in una Realtà che potevano controllare solo in minima parte: o
+adeguavano i loro pensieri alla Realtà dei Materialisti, o dovevano andarsene
+subito. Qualcuno ha provato a stare al gioco, con l'intenzione di staccarsene
+presto, ma non c'è riuscito: è rimasto intrappolato, incapace di produrre una
+Realtà autonoma, incapace di comunicare fuori dal gruppo dei Materialisti.
+Questo fatto allarmante, inizialmente incomprensibile, è stato spiegato così:
+la Realtà dei Materialisti è il primo esempio di Realtà di gruppo veramente
+estesa, prodotta da un gruppo di Spiriti molto più grande di ogni altro prima.
+La volontà che la tiene assieme è enorme, ma la volontà richiesta a ciascuno
+Spirito è minima, molto minore di quanta ne serva per produrre una Realtà
+propria e libera. Uno Spirito che si lasci prendere dai Materialisti anche per
+poco tempo finirà per atrofizzarsi, per non riuscire più ad esercitare la
+propria volontà, e resterà prigioniero.
+
+C'era però un particolare che era sfuggito all'analisi: una Realtà così forte
+può anche imporsi alle altre, e forzare Spiriti entro i propri confini. E
+infatti è accaduto; all'inizio solo Spiriti deboli sono stati catturati, ma
+adesso, man mano che i Materialisti aumentano di numero e forza, è sempre più
+difficile resistere.
+
+In effetti qualche Spirito è riuscito a fuggire dai Materialisti, e con grandi
+sforzi si è rimesso in contatto con noi. Sappiamo adesso che i Materialisti
+sono così legati alla loro Realtà da non ricordare più di essere loro a
+produrla: pensano invece che la loro Realtà (che appare loro unica e soggetta a
+leggi immutabili) esista indipendentemente da loro, e che loro ne siano i
+prodotti. E quando qualcuno ha chiesto chi avesse prodotto la realtà, è stato
+risposto che essa esiste *ab aeterno*, oppure che un ente superiore (non meglio
+identificato) la ha prodotta.
+
+Con queste informazioni, abbiamo tentato di indebolire la Realtà dei
+Materialisti cercando di produrvi dei cambiamenti fuori dalle regole.
+L'impresa, oltre ad essere stata di estrema difficoltà, è anche stata inutile:
+quei pochi fenomeni inspiegabili sono stati attribuiti all'ente superiore, il
+creatore, o sono stati semplicemente ignorati.
+
+Non riusciamo ad arrestare l'espansione dei Materialisti. Sarà questa la fine
+dell'Universo, degli Spiriti Liberi, di tutto quello che abbiamo?
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+../../../templates/du2html.xsl \ No newline at end of file
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